Ogni degustazione è un viaggio e una emozione, ma alcune meritano di essere raccontate più di altre, nell’ambito di Nebbiolo Prima 2012 ho avuto il grande onore di partecipare ad una bellissima verticale di Barolo Bric del Fiasc dal 1985 al 2003 in formati speciali cioè Magnum, Doppia Magnum e Jeroboam. La storia di Paolo Scavino è la storia di una rivoluzione, perchè insieme ad altri produttori langhigiani ha cambiato faccia al Barolo. Grandi cambi nelle pratiche enologiche ed in vigna, hanno prodotto nebbioli più morbidi e pronti, più estroversi all’olfatto come al palato. Inizialmente le distanze fra modernisti e tradizionalisti erano molte, oggi, con il tempo, le posizioni si sono avvicinate, e il succedersi di alcune grandi annate ha favorito la nascita di un nuovo classicismo. Il risultato finale dell’ultima decade ha proposto dei Barolo che oggi, molto più di ieri non sono mai stato così grandi. L’azienda Paolo Scavino di Castiglione Falletto, protagonista indiscussa della rinascita di Langa è testimone di un cambio radicale in quello che è l’approccio al Barolo, Paolo Scavino a partire dagli anni ’90 cambia la gestione del vigneto, con drastiche riduzioni delle rese, nell’uso dei legni piccoli fino all’applicazione di nuove tecnologie (dal 1993 arrivano i rotovinificatori). Uno dopo l’altro, nascono gli altri suoi grandi baroli: il Cannubi, il Rocche dell’Annunziata (d’annata e riserva), il Carobric (assemblaggio di Cannubi, Rocche e Bric dël Fiasc). Nasce un metodo, un marchio di fabbrica: baroli suadenti ed espressivi, con tannini da nebbiolo ma mai troppo severi; che si possono bere presto ma fatti per durare. Ed è proprio il Bric dël Fiasc che sintetizza lo stile aziendale, questo è uno dei grandi cru di Castiglione Falletto, con una altezza di circa 250 metri e una esposizione a sudovest rappresenta ad oggi una pietra miliare nel panorama dei Baroli. Senza addentrarmi nelle valutazioni delle specifiche singole annate, ecco nei dettagli le annate, il formato e una mia personalissima impressione:
Barolo docg Bric del Fiasc 1985 (1500 ml): ancora di colore vivissimo con naso mentolato tipico, pulito, nitido con bellissima bocca ancora vibrante e di grande prospettiva. 95/100
Barolo docg Bric del Fiasc 1989 ( 3000 ml): colore leggermente aranciato, con naso maturo in cui prevalgono note di tabacco e cuoio, la bocca è monumentale, fresca, lunga con un tannino saporito e finissimo. 96/100
Barolo docg Bric del Fiasc 1990 (3000ml): colore ancora vivo e rubino, fresco, mentolato con note di china ed inchiostro, nitido, senza sbavature aromatiche, grande definizione, ancora molto giovane, semplicemente ottimo. 98/100
Barolo docg Bric del Fiasc 1993 ( 5000ml): colore cupo, un pò surmaturo, in bocca è meno definito di altri con un tannino asciugante. 89+/100
Barolo docg Bric del Fiasc 1995 ( 5000ml): vivo, vibrante con un tannino ancora giovanissimo e di grande prospettiva. 92/100
Barolo docg Bric del Fiasc 1996 ( 3000ml): colore intenso, naso ricco di frutta e intenso, bocca ancora molto giovane con un tannino di grande trama. 92/100
Barolo docg Bric del Fiasc 1997 (3000ml): colore ottimo, naso molto balsamico, con accenni vegetali molto piacevoli, bocca succosa e tannini fitti ma molto dolci con una qualità eccelsa. 96/100
Barolo docg Bric del Fiasc 1998 ( 3000ml): naso nitido, con bellissima frutta in primo piano, bocca ricca, opulenta, con un tannino giovane e saporito. 96+/100
Barolo docg Bric del Fiasc 1999 (3000ml): naso mentolato fresco con bocca potentissima, un tannino fitto, giovane ma di grande prospettiva. 97/100
Barolo docg Bric del Fiasc 2000 (3000ml): colore un pò aranciato, naso surmaturo, con bocca leggermente seduta, il meno interessante della batteria ma probabilmente una bottiglia poco fortunata. 89/100
Barolo docg Bric del Fiasc 2001 (3000ml): colore vivo con naso freschissimo, mantolato, ricorda per alcuni tratti un Nerello Mascalese, in bocca è ancora molto giovane con un tannino leggermente asciugante nel finale. 93/100
Barolo docg Bric del Fiasc 2003 ( 3000ml): colore piuttosto cupo ma tendente al granato, naso un pò surmaturo con una bocca che chiude in maniera asciutta e secca. 89/100
Un ringraziamento particolare va a Matteo Cappellano per l’organizzazione e alla Famiglia Scavino per l’ospitalità.